Un gruppo (un tempo) collaudato, giovani di belle speranze e qualche navigato “lupo di mare”: sono queste le caratteristiche del Mi Games Basketball Team, che si appresta ad affrontare una lunga stagione nel girone B della C Silver lombarda. Presidente, General Manager e Talent Scout hanno lavorato in perfetta sintonia con il coach De Rivo per allestire un roster di tutto rispetto che punta (tra le altre cose) a ben figurare nel campionato.
Il roster
#0 Federico Finazzer
Ala grande, 2000, 192 cm – 90 kg – dalla SocialOsa (C Gold)
Essendo più largo che alto è un all around di livello eccelso. La sua versatilità gli consente di marcare chiunque, dal playmaker all’assistente allenatore. Non si lascia sfuggire nulla, né in difesa né in attacco, né tantomeno fuori dal campo.
#1 Leonardo Rimaroli
Playmaker, 2002, 178 cm – 68 kg – dall’U18 Blu del Tumminelli Roma (C Gold)
“The Short”, noto per il suo atletismo e le sue innate doti fisiche, rapido col palleggio e buon tiratore sugli scarichi. Si narra che sia ottimo anche per scaldare la panchina.
#2 Alessandro Vecchiato
Playmaker/Guardia, 1990, 190 cm – 95 kg – dal Boffalora Basket (Serie D)
Talento del Canal Grande, campione italiano nella specialità del 3vs3, “Super Vekkia” è un atleta polivalente: può ricoprire sia il ruolo di playmaker, per le sue doti da ball-handler e passatore, che quello di guardia, grazie alla grande fisicità e al vizio di bruciare le retine dall’arco dei 6,75 m.
#3 Leonardo Pallini
Guardia, 2002, 185 cm – 72 kg – dall’ U18 del San Pio V
Cresce cestisticamente nel settore giovanile di Urania Milano. Alle ottime doti di penetrazione aggiunge un’invidiabile capacità difensiva, nonostante un fisico ancora “leggero”.
#4 Davide Ardizzone
Guardia, 1988, 188 cm – 83 kg – dalla SocialOsa (C Gold)
3,6,9.. sì, state leggendo il tabellino del Killer, soprannome nato nel famoso “bunker” di via Copernico. Guardia molto statica ma anche molto tiratrice con grande esperienza nelle C minors lombarde durante l’ultima decade.
#5 Matteo Binaghi
Play, 1999, 190 cm – 87 kg – dalla Nervianese 1919 (C Gold)
Il Nick Calathes della Serie C lombarda è al primo “contratto” della sua giovane carriera. Voluto fortemente dai senatori di questa nuova realtà cestistica per ricoprire la carica di playmaker titolare, è celebre per i suoi tagli furtivi dietro la schiena degli avversari, degni del miglior Diabolik.
#6 Pietro Baroncini
Ala piccola, 2002, 189 cm – 72 kg – dal Città di Opera (Promozione)
Dopo una preseason da GOAT nel campetto di via Toscana ad Opera, inizia la sua avventura in Mi Games. Da ricordare il tiro da 3 punti (migliore di quello da 2) e la difesa asfissiante che non dà tregua agli avversari.
#7 Michele Piatti
Ala piccola, 2000, 188 cm – 83 kg – dall’Urania Basket (Serie A2)
Il soldato tuttofare della Milano di alto livello, disposto anche a vendere la propria famiglia per la squadra. Gran difensore: non si tira mai indietro da un compito difensivo, pur di non far passare l’avversario gli spezza una gamba. Temuto offensivamente per la sua virata ubriacante.
#8 Matteo Piovani
Centro, 1989, 194 cm – 93 kg – Inattivo
“Piovani solo di tabella!”: è questo il coro che riecheggia da anni in tutti i palazzetti delle categorie minors. Finte e uso del piede perno a mo’ di ballerino sono ben noti. Unico lungo sotto i 2 metri a riuscire a stoppare gli avversari con i suoi tentacoli. Il tutto senza saltare. Ha staccato le scarpette dal chiodo per immergersi in questa nuova avventura nel duplice ruolo di giocatore e General Manager: comunque vada, merita solo applausi.
#10 Matteo Manna
Playmaker, 2001, 180 cm – 92 kg – Inattivo
Il Milos Teodosic in maglia bianconera con il fisico di Ronaldo il Fenomeno a 45 anni. Caratteristico il suo tiro dalla spalla, detto anche “from the shoulder”, invidiato dalle migliori scuole di minibasket e non ancora replicato da nessuno nell’intero panorama cestistico italiano.
#11 Andrea Usardi
Playmaker/Guardia, 1997, 180 cm – 64 kg – dal GSQSA (Serie D)
Chiamato anche il “catch & mocker” delle minors, è arrivato per alzare il tasso di ignoranza e di follia della squadra (molti infatti si chiedono ancora perchè sia stato chiamato). Brutto, basso, magro, ma intanto nessuno ha mai saputo fermare il suo palleggio arresto e bang bang. Insieme a Binaghi e Piatti forma un trio inarrestabile fuori dal parquet.
#14 Riccardo Campeggi
Ala grande, 1997, 197 cm – 91 kg – dal Rondinella Basket (C Silver)
La mano più morbida di Milano est: 2 metri con le scarpe, 2.10 di apertura alare, ma non chiamatelo centro perché lui è il lungo che tira. Come Achille ha il suo tallone, Campe ha la sua caviglia, che si spezza altrettanto bene quanto il polso da tre.
#16 Alessandro Martini
Centro, 1994, 194 cm – 102 kg – dall’ Ebro Basket (C Silver)
Sua Eminenza il Cardinale è primo capitano della storia Mi Games. Lungo Bonsai di 194 cm per oltre un quintale d’uomo, ingegnere e polemico di professione, è noto per i suoi step-back aggraziati e i blocchi granitici.
Lo staff tecnico
“Sono i giocatori che fanno grandi i propri allenatori, o viceversa?” Se cercate una risposta a questa domanda, allora passate direttamente al paragrafo sulla dirigenza!
Stefano De Rivo
Coach
Classe 1976, soprannominato Coach Knight, non ha saputo resistere alla proposta del tandem Ardizzone-Piovani. È per distacco l’allenatore più eccentrico delle minors: il suo must scaramantico – mani nelle mutande e annusata della vittoria degni del miglior Joachim Löw – unito a un’abilità innata da “spiegatore di video”, fanno sognare la squadra.
Andrea Salis
Vice Coach
Segugio di rimbalzi in campo, con l’immancabile matitina segna statistiche in panchina. Ricorda Muggsy Bogues in Space Jam, dopo il passaggio degli alieni Monstars; viene soprannominato “la IV Legge di Newton”, per i suoi consigli inconcepibili che sfidano le leggi della fisica.
Marco Fontana
Talent Scout
Dopo un passato recente tra C Silver e C Gold, decide di mettere la sua esperienza al servizio di Mi Games Basketball. La sua passione per il gioco e la sua perspicacia, lungimiranza e chiaroveggenza nel leggere il destino dei nuovi prospetti, lo aiutano a individuare chi ha la palla da basket nella mani e chi ha voglia di allenarsi più di lui quando giocava.
Giacomo Marcat
Preparatore Atletico
Se c’è da correre, saltare o fare piegamenti, lui è pronto a dirigere l’orchestra, assicurandosi poi che tutti atterrino sulle proprie caviglie. Se non succede? Nessun problema: è osteopata, aggiusta anche quelle.
La dirigenza
I dirigenti vanno a completare l’ormai famoso “gruppo squadra” tanto in voga in questi tempi. Solo per aver accettato di seguire la squadra da qui a maggio, il Cardinale ha già avviato le pratiche per la loro beatificazione in Vaticano.
Martina Reali
The Queen, di nome e di fatto. Discendente da un’antica casata lombarda, come una moderna Cenerentola è partita da umile stagista fino ad assumere il ruolo di dirigente. Per tenere a bada una banda di soggetti dall’indefinito (ed indiscusso) potenziale era ovviamente necessaria una figura femminile: factotum dalle innumerevoli capacità, tra le quali un sapiente uso del metodo “bastone-carota”.
Emanuele Ingraffia
Cresciuto a pane e Mi Games, per lui calcio, basket e beach volley non fanno differenza. Per un istante si è materializzata l’ipotesi di un incredibile tesseramento come giocatore (alla Bill Murray), ma gli dei del Basket e la burocrazia hanno indirizzato il suo destino verso la panchina: nella veste di dirigente, potrà essere decisamente più utile alla causa.
Federica Di Nardi
Giocatori di talento, allenatori vincenti, dirigenti affermati: ogni squadra ha il proprio asso nella manica. Come potevamo distinguerci della concorrenza? Abbiamo ingaggiato La Maga, pronta a distillare magiche pozioni durante gli intervalli lunghi ed esperta di macumbe durante i tiri liberi avversari.
Completano il quadro dirigenziale i già citati Matteo Piovani, General Manager, e Davide Ardizzone, Presidente della squadra, che avrà il compito di pagare le pizze nei post allenamento del giovedì sera.